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Callejon-Mertens fermano la Juve. VIDEO interviste

Finisce 2-0 al San Paolo. Sblocca l’attaccante spagnolo in fuorigioco al 37′, poi il belga all’82′ chiude il match. La Roma torna a -11

NAPOLI - I segnali di un calo psicofisico della Juventus si coglievano da un po’. Finora la squada di Conte si era salvata con i nervi, il carattere e la capacità di soffrire e sfruttare a genialità dei suoi fuoriclasse. Ma non poteva durare all’infinito e al San Paolo si interrompe l’imbattibilità dei bianconeri che non perdevano dalla trasferta di Firenze del 20 ottobre. E’ una sconfitta che, almeno per ora, non cambia nulla in classifica, lasciando alla Juventus un margine di tutta tranquillità sulla Roma. Ma può essere preoccupante la condizione generale della squadra: a sette giornate dalla fine, Conte dovrà amministrare con attenzione le energie per evitare un finale da batticuore.

INCIPIT - Il Napoli inizia in modo travolgente, schiacciando la Juventus nella sua metà campo come nessuno, finora, era riuscito a fare in questa stagione. E’ impressionante vedere la squadra di Conte così succube dell’avversario, come è strano vedere Andrea Pirlo sbagliare una serie consecutiva di passaggi, alcuni dei quali innescano pericolosissime ripartenze del Napoli. E ancora non è comune vedere un Llorente così apatico, un Vidal perfino più spento rispetto alle già preoccupanti ultime prestazioni, un Pogba che fatica a entrare in partita. La squadra di Benitez approfitta di una Juventus stanca, forse anche di testa, che patisce oltremodo la partenza aggressiva del Napoli.

MIRACOLOSO GIGI - L’unico bianconero in serata è Buffon, letteralmente strepitoso. Due i miracoli nel primo tempo: al 7′ respinge su un tiro ravvicinato di Callejon, al 29′ annulla un tentativo di Hamsik, ma in mezzo ci sono altre parate meno clamorose, ma comunque difficili. Il Napoli pressa e segna una prima volta al 7′, ma Hamsik, che la butta dentro dopo che un tiro di Higuain è stato respinto, è in netto fuorigioco e la rete viene giustamente annullata. Dovrebbe essere annullata anche la rete di Callejon al 37′, perché lo spagnolo riceve in posizioni di fuorigioco, seppure di soli 24 centimetri (di 21 era il fuorigioco del gol di Llorente all’andata, quando si scatenò l’ira napoletana). Il gol, però, viene convalidato e la Juventus si trova in svantaggio e non è uno scandalo, considerata la mole di gioco e le occasioni del Napoli, così come la pochezza del gioco juventino.

SPERANZA MIRKO - Nella ripresa, la Juventus pare un po’ più aggressiva e decisamente meno schiacciata. La sostituzione di Asamoah con Isla (con l’indemoniato ma inconcludente Lichsteiner spostato a sinistra) alza il dinamismo della squadra. E’ tuttavia ancora Buffon a sformare miracoli (magistrale la parata sulla punizione di Ghoulam al 60′) e la Juventus non scalfisce la difesa napoletana. Riaccende la luce Mirko Vucinic, che entra al posto di un inguardabile Osvaldo al 25′. Il redivivo montenegrino torna dopo un lunghissimo stop e appare più fresco degli altri, anche a livello di idee: non è un caso, considerato che non gioca dal 2 febbraio e ha meno chilometri e meno stress nelle gambe. Ma non basta, perché al 36′ ci pensa Mertens a chiudere la partita, vinta con merito dal Napoli.

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